Abstract
Costruito nel 1965-1966 su progetto dell’architetto Filiberto Sbardella (Palestrina 1909 - Roma 1983) e progetto strutturale del pesarese Ing. Leopardo Cioppi (Petriano 1922 - Pesaro 2015), è senza dubbio uno dei migliori esempi di architettura moderna di quel periodo a Pesaro.
Sbardella, attivo a Roma e a livello nazionale, oltre che come architetto anche come pittore, con collaborazioni importanti (Giò Ponti, Sergio Musmeci e tanti altri), è stato progettista di molti edifici e studi urbanistici anche a Roma e Milano, amico personale di Pertini, marito di Carla De Benedetti, fotografa di architettura e interni di chiara fama. Diplomato all’accademia di Brera e poi laureato in architettura e ingegneria a Ginevra, partecipa dagli anni ’50 alla realizzazione di edifici residenziali e pubblici.
La composizione architettonica dell’edificio risulta caratterizzata soprattutto da un volume di base costituito da muri in c.a. circolari rivestiti in mattoni a vista su cui poggia, quasi sospeso e a sbalzo, il volume ad H realizzato con pareti vetrate curtain-wall in alluminio verso l’esterno e rivestite in ceramica bianca con finestre a nastro verso l’interno. Le pareti con finestre continue non sono rettilinee ma hanno uno “scatto” di qualche grado che crea un angolo ottuso, con il vertice a segnare anche il punto di ingresso.
L’impostazione dei volumi e la soluzione delle pareti vetrate è simile al coevo edificio per la Rai di via Mazzini a Roma dell’Arch. Berarducci.
I muri del basamento in mattoni a vista non presentano bucature e sono leggermente inclinati, come mura urbane o fortezza, in contrasto con la leggerezza delle facciate finestrate continue dei piani superiori, con parti colorate in verde.
I corpi circolari del basamento in mattoni rimandano alle rotondità della vicina Rocca Costanza, e creano un invito per l’ingresso che è completato da una bella pensilina aggettante sorretta da due pilastri in acciaio su disegno, gemelli degli appoggi in acciaio che costituiscono lo “stacco” con il corpo dei volumi superiori.
All’interno notevole la scala elicoidale in acciaio e legno e la struttura portante costituita da pilastri molto esili e tuttavia rivelatasi perfettamente efficiente.
Contribuisce a rendere pregevole l’edificio la realizzazione della Sala del Consiglio Provinciale, intitolata a Wolframo Pierangeli primo presidente, che è stata progettata dall’architetto pesarese Celio Francioni (Pennabilli 1928 – Pesaro 2002).
Molto interessante all’esterno anche la recinzione con muro basso in mattoni e lance in acciaio tagliate a fiamma.
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